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L'Arte di esporre L'Associazione Handmedia si impegna a sostenere e diffondere l'arte e la cultura in ogni sua forma; oltre a promuovere eventi ed attività che favoriscano un arricchimento culturale e personale per i suoi soci, ospita regolarmente nei suoi spazi esposizioni di opere d'arte.
L'allestimento delle mostre è curato da Alessandro Bertacchini della Galleria d'Arte Atrebates di Dozza.
Chi desidera visitare le esposizioni può farlo presso la sede dell'Associazione Handmedia, in via L. Fava 184/h a Medicina (Bo), la galleria resta aperta dal martedì al venerdì dalle 15:00 alle 18.00; il sabato dalle 9:00 alle 13:00, dalle 15:00 alle 18:00. Per informazioni contattare il numero 0516970989 oppure 330795748.
Tutte le immagini delle opere esposte presso l'Associazione Handmedia sono visibili all'interno della Galleria Immagini.
Biografie
Maurizio Boiani Maurizio Boiani nasce a Caselle di Crevalcore (BO) nel 1945, vive e lavora a San Pietro in Casale (BO). Pittore ed incisore, ha frequentato lo studio di Pietro Scapardini, prima di avvicinarsi all'arte della calcografia, che ha approfondito con Clemente Fava e Manuela Candini. Fa parte dell'ALI - Associazione Liberi Incisori Luciano De Vita di Bologna e dell'AIE - Associazione Italiana Ex Libris di Somma Lombardo (VA). Le sue incisioni sono pubblicate all'interno di diversi volumi, tra i quali "Repertorio degli Incisori Italiani" vol. III, IV, V (Edit Faenza), "Borghi e Frazioni in Musica, opere incise, immagini della campagna bolognese" (San Pietro in Casale e Comuni limitrofi, 2004), "Incisori Italiani Contemporanei", a cura dell'Associazione Nazionale Incisori Italiani (Vigonza, 2006) e "Sogni di pianura, realtà di tempi perduti" (Sant'Agostino, Ferrara). Ha preso parte a numerose esposizioni personali e collettive, allestite presso Sala espositiva Nemesio Orsatti di Pontelagoscuro (2008), Sala del Popolo del Palazzo Comunale di Bertinoro (2008-2009), Chapelle des Jesuites di Chaumont Haute Marne (2010), Centro per l'Incisione e la Grafica d'Arte - Formello Roma (2011), Sala del Tesoro della Biblioteca Trivulziana del Castello Sforzesco di Milano (2011) e Galleria Luigi Sturzo di Mestre (2011). (CSArt) Vito Tumiati E’ nato a Ferrara l’1 settembre 1938. Pittore, incisore e illustratore. Nel 1997 ha realizzato la mostra di disegni e incisioni Omaggio all’ Orlando Furioso, di Ludovico Ariosto, in collaborazione con il Comune di Ferrara e da questo esportata poi in Spagna. Cenni bibliografici: “Repertorio degli Incisori Italiani” , vol. 1– 2– 3 – 4 – 5, Ed. Faenza; - “ ITERARTE 36" Rivista periodica monografica del circolo Artistico di Bologna, Giugno 1993; - "Omaggio all'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto". Ferrara - Assessorato alla Cultura. Settembre 1996; - "Non più schiavo ma fratello". Ed. "Il Pellicano", Trasanni, Urbino 2000; - "Dizionario degli Illustratori Contemporanei", l ° volume, Comuni di Bolzano e Bronzolo. 2001; - "Il Vangelo di Luca", interpretato da cento artisti italiani. Fondazione "Il Pellicano". Trasanni, Urbino. 2002; - “Omaggio a Ludovico Ariosto” , con un testo di G. Mandrioli. Ferrara 2008; - “La mia terra” incisioni calcografiche dedicate a Ferrara, al Po’ e dintorni. Ferrara 2010; (A.I.L Associazione Liberi Incisori)
Giovanni Mambelli Grafico incisore è nato a Forlì dove vive e lavora. E’ inserito nel Repertorio Incisori di Bagnacavallo(RA) Dal 1993 ed è socio A.L.I. di Bologna www.alincisori.com dal 1999. Ha appreso la tecnica incisoria dal Maestro Cortini Guerriero e ha avuto preziosi suggerimenti dal prof.Francesco Giuliari. Dal 1988 ha iniziato l’attività artistica con personali e collettive. “La sua vuole essere una ricerca dinamica verso il bello, verso l’ignoto, e verso il futuro da cui proviene il senso del tutto in divenire. In una tensione unitiva che non vuole uniformare la molteplicità, le differenze, viste come occasioni di arricchimento e scambio umano e valoriale. Quella di Giovanni Mambelli vuole essere infatti contemporaneamente una testimonianza di apertura, di accoglienza, di buona disposizione, ed una lotta contro l’imperfezione, contro le gabbie ideologiche e dottrinali che separano, le finte sicurezze che intralciano le possibilità di dialogo…” Giovanni Tassani (storico pubblicista)
Collettiva Arteinessere FABIO ANGELINI, GIOVANNI MAMBELLI, EROS MARIANI, LIVIO MINARINI, LIETTA MORSIANI, MARCO PASINI, ALDO PALLARO, STEFANO RAMBALDI, SIMONA RIZZI, DANIELA ROMAGNOLI, GILBERTO SANMARTINI, MATTHIAS SIEFF, PIERO STRADA, DANIELLA TORESAN, AGOSTINO TULUMELLO, VITO TUMIATI, MARIA AGATA AMATO, GIOVANNI BATTAGLIA, ELISA BECCARI, GIOVANNI BELLETTINI, MAURIZIO BOIANI, EMMMA CIVALLERO, RICCARDO CHIESI CHICCHI, ROBERTA DALLARA, LUIGI FAVALI, FABRIZIO FABBRI.
Emma Civallero Pittrice ed insegnante d'arte, Emma Civallero è nata e vive a Bologna. Definisce le sue opere "Opere Uniche di Pittura in tecnica mista su carta pregiata o su tela, Opere Uniche di Grafica in Disegni in bianco e nero e a colori, Opere Multiple nelle tecniche dell'Incisione e della Litografia in bianco e nero e a colori." Trae ispirazione soprattutto viaggiando. I suoi soggetti preferiti sono le fiabe, il corpo umano ed i segni zodiacali. "Le tavole della Civallero tutte giocate sui contorni e sulle simmetrie di favole, rivalorizzano la geometrizzazione del gotico internazionale e i significati più autentici dell’Art Nouveau." (F. Patruno)
Simona Rizzi Simona Rizzi nasce a Castel San Pietro Terme (Bo) e si laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove consegue inoltre l'attestato di tecnico di Grafica ed Animazione. In seguito all'attestato di grafica, la sua pittura subisce una svolta ed acquista un carattere particolare. Le sue figure, quasi esclusivamente donne, prendono vita attraverso l'abile mano dell'artista che utilizza il pennello in maniera veloce e garbata creando immagini scomposte in pixel. Dal 1998 al 2000 partecipa alla collettiva "Castello espone la sua arte" a Castel San Pietro Terme. Nel 2002 partecipa alla mostra "Mixed Exhibition" alla Black Ship Gallery nello Hawarden in Inghilterra. Nel 2004 inizia la collaborazione con il laboratorio ceramico "CERAMIK ART". Nel 2007 viene scelta come giovane artista italiana emergente per rappresentare l'Italia in Romania in occasione della manifestazione "MODA E MUSICA SOTTO LE STELLE". Per l'occasione viene chiesto all'artista di donare un quadro all'Ambasciata d'Italia a Bucarest.
Eros Mariani "Modellare il ferro è una gara dura. Si tratta di torcere, ritorcere, saldare e battere a caldo un materiale diverso da ogni altro: diverso dal bronzo e tanto più dal marmo, diverso dal legno e da che altro sia. È una tecnica difficile, scomoda e faticosa, dove protagonista è il ferro, antagonista il fuoco col suo potere magico di piegare sull’incudine, sotto i colpi del maglio, il metallo rovente, fino a configurare - miracolo di grazia — la vitalità dell’immagine. È un lavoro rude che richiede, oltre al vigore fisico, una provata esperienza e, soprattutto, una rara facoltà di intuizione e immediatezza. Ne sa qualcosa Eros Mariani, un vero homo faber che sente nel ferro la sua seconda natura. L’officina di Mercatale, alle prime pendici dell’Appennino bolognese sulla via di Monterenzio, risuona e rimbomba ogni giorno sotto i colpi cadenzati del martello dell’artista che va modellando le sue infuocate figure con infiammante partecipazione. Con tali strumenti, cui aggiunge cuore e fantasia, Mariani va cofigurando il suo mondo popolato di creature longilinee di taglia giacomettiana e sapore impressionista. Son figure sottili, sdutte, serpentine, perfidamente sensuali, colte nel gesto rituale della danza: le sfuggenti Serpentinentãnzerin che Praz scorgeva attorcigliate fra i fregi di una certa Art-Nouveau." (Giorgio Ruggeri)
Fabrizio Bicio Fabbri Fabbri è un artista poliedrico capace di passare dalla tela dipinta alla vignetta satirica, dal fumetto alla poesia. Come vignettista ha collaborato con i maggiori giornali satirici, tra cui Cuore, Zut, Emme, ma soprattutto con Frigidaire di V. Sparagna dove la sua ironia surreale ha trovato la cornice ideale. Nel 2007 si è aggiudicato il premio per la satira italiana di Forte dei Marmi. Per quanto riguarda l'attività pittorica, le tele di Fabbri sono dei puzzle in cui animali, fiori, piante e altri soggetti si intrecciano tra loro dando vita a mondi coloratissimi. Numerose le sue mostre personali in Italia; il suo collage di vignette surreali "Cartoline da kryzx" nel 2011 è stato esposto nel padiglione Italia della Biennale di Venezia. Fabbri ha inoltre pubblicato due libri, la raccolta di poesie ironiche "Il Naso di Pandora" (Montedit Ed.) e il fumetto "Periferie" (Grrrzetic Ed.).
Tiziano Rossano Mainieri "Quale miglior modo di trovare se stessi se non quello di indagare la terra che pur dandomi i natali non ho mai sentito mia? Mio padre ha il mare nel sangue, mia madre la terra, ed io? Per anni, a bordo della mia fidatissima automobile ho percorso in lungo e in largo, strade, stradine e cavedagne della terra che mi ha accolto cercando di capire cosa avessi nel sangue. Partendo dai particolari più nascosti sono arrivato ai paesaggi ampi e di largo respiro avventurandomi su strade di crinale in cima a calanchi, strade collinari innevate percorse solo da chi abita quei luoghi: prati più o meno nascosti dove ho giocato con calabroni, mantidi religiose, farfalle e un'infinità di insetti. Percorrendo strade di un confine immaginario che esiste solo per gli esseri umani, ho indagato luoghi conosciuti e frequentati come il laghetto Scardovi di Castel San Pietro Terme così come ho percorso strade sconosciute ai più, ma che sono di una bellezza sconfinata come quella che da Fiagnano porta a Monte del Re percorrendo vastissimi calanchi che al tramonto prendono vita. Le foto esposte in questa mostra sono una piccolissima parte di quello che è stato il viaggio dentro e fuori di me e che continua tutt'ora e posso condividere con chi quei luoghi magici non ha mai visitato grazie a chi mi ha permesso di realizzare questa esposizione. "(Tiziano Rossano Mainieri sulla mostra "Terre di confine..scatti tra Emilia e Romagna")
Umberto Zanetti Umberto Zanetti nasce a Bologna il 4 maggio 1930. Pittore autodidatta, discende da una famiglia di artisti: il nonno materno Pietro Rocchi, pittore e incisore, è stato docente all'Istituto Statale d'Arte di Parma; anche gli zii materni sono stati pittori e decoratori. Ma furono l'amore per la natura ed in particolare la passione per i minerali, più che lo stimolo a continuare una tradizione famigliare, a spingerlo progressivamente verso l'arte. In questo modo Zanetti scoprì la sua vera identità di Pittore estraneo a correnti e tendenze, creando i colori dalle pietre naturali e incidendo la pietra e il legno. Le sue prime esperienze in rassegne collettive, in Italia e all'estero, risalgono al 1958; da allora è stata una continua escalation di partecipazioni a Mostre in ogni parte del mondo. Se le istanze di maggior momento sono concentrate nell'indagine fantastica del mondo primevo, sospinto da impulsi lirico-espressivi Zanetti ripercorre con pari resa pittorica e formale ogni altra avventura del suo universo poetico. Il colore resta l'emozione più profonda. In perfetto accordo con Kandisky, per lui il colore è la personificazione di un sentimento, e i tubetti di colore sono come essere umani, di grande ricchezza interiore, ma dall'aspetto dimesso, che improvvisamente, in caso di necessità, rivelano e attivano le loro forze segrete. L'originalità dell'opera di Umberto Zanetti è riposta in quel suo condurre la pittura in una regione nuova dove scopre un'archeologia del presente raccontata in forme preziose e colori stupendi.
Luciano Bacchilega Luciano Bacchilega, pittore per vocazione che all'interno della sua attività di artigiano ha trovato le basi per affinare una pittura sapiente, fatta non solo di poesia ed emozioni, ma anche di tecnicismi che mette in pratica soprattutto nell'ultima produzione, nella quale si confronta con l'informale, ma in cui mantiene sempre un rapporto fondamentale con l'espressività del colore, che tra le sue mani diviene il mezzo, la porta attraverso cui l'artista fa entrare lo spettatore nella sua intimità fatta di paesaggi, interni, nature morte, ritratti, luoghi della memoria e della sua terra. La sua pittura è un inno alla vita, alla bellezza colta negli occhi di una donna, nella criniera al vento di un cavallo, nei petali di un fiore o nei mattoni di un antico borgo. Anche nel passaggio da una pittura figurativa e più tradizionale ad una in cui le forme si scompongono fino a perdere il loro sembiante originario, esse mantengono la forza dell'emozione tradotta in valori vibranti e carichi di sentimento. (Lisa Emiliani) Giovanni Battaglia Giovanni Battaglia, nato a Cesena nel 1939, vive e lavora a Medicina (Bologna). A partire dagli anni '70 si dedica alla scultura; la sua opera si caratterizza per la continua ricerca sul legno, che si esplicita in quadri e sculture dalle linee spesso astratte e dai toni, ora accesi ora pacati, ma sempre di vivida immediatezza.Ha al suo attivo numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero: già ospite al Festival dei Due Mondi di Spoleto, ha esposto nel 1989 a Mosca e San Pietroburgo, nel 1991 a Budapest, nel 1992 a Monaco, nel 1994 a New York e nel 1995 a Parigi, Londra, Ibiza, Berlino e Colonia. Riduttivo citare tutte le località italiane nelle quali le sue opere sono state esposte ed apprezzate. Nel 2000 sue sculture e quadri scelti sono state ospiti di un’importante manifestazione che è Venezia Arte e nel 2004 ancora a New York, presso l’Istituto Italiano di Cultura. Collabora ed ha collaborato con numerose compagnie teatrali con progetti scenici ideati per la realizzazione delle scenografie degli spettacoli in allestimento.
Battaglia è un artista a tutto tondo, attore in senso lato, scenografo della realtà, una realtà filtrata da linee, segmenti o rette ma anche curve ora naturalmente ispirate dalle venature del legno, ora forzate con dramma dai suoi stati d'animo. Una bella sensazione di partecipazione piena ed emotiva coinvolge l'osservatore che si lascia conquistare e sedurre dalle sue opere al di là di ogni tentativo di catalogazione e di allocazione. Ferrante Giovannini Ferrante Giovannini vive e lavora a Castel Guelfo di Bologna. Ha frequentato la scuola d’arte col professore Umberto Folli, accademico, presso le Belle Arti di Ravenna, approfondendo la tecnica pittorica accademica, e facendo, contemporaneamente la conoscenza dei grandi maestri Afro, Pollock, Burri Moreni, trovando una sua nuova dimensione artistica. Già dal 1980 espone costantemente presso gallerie pubbliche e private, nazionali ed estere. La componetnte informale è di certo quella prevalente nell'attività artistica di Giovannini, le cui scelte in fatto di materiali e cromatismi creano un'armonia tra il mondo che circonda l'artista e quello che vive dentro di lui. Gli ultimi lavori dell’artista costituiscono il punto d’approdo di una ricerca ormai di lunga data che ha fatto della pittura il suo campo d’elezione. Le sue tele sono, così, il luogo d’impasti policromi accesi, in cui anche la materia assume consistenza, coagulandosi in grumi e masse informi. I risultati sono sempre sorprendenti, capaci di coniugare bellezza, invenzione e fantasia. Vanna Vernocchi Vanna Vernocchi, nata a Bologna, vive e lavora a Fossatone di Medicina, Bologna. Il suo percorso artistico inizia negli anni '70 presso il Centro d'Arte Mascarella - Arte e Ricerca, condotto dal pittore scultore Alcide Fontanesi. Dopo un periodo di silenzio artistico si riavvicina all’arte, cambiando materiali e tecniche. Nel 2005 inizia a sperimentare la colla, la scagliola, il cartongesso. Nelle opere "Ferruginezza 2009" la continuità della sua vena artistica lascia il colore bianco allontanandosi, senza abbandonare la linearità, la pulizia e il senso estetico, facendo uso di basi scure che mettono in risalto ugualmente materiali poveri, abitualmente usati. Garze e forme in ferrro arruginite nel tempo sono state aggiunte come espressione di decadenza, anche riferita a quella fisica, cercando di identificarsi nel presente come qualcosa di continuativo, ma mai regolare,prova ne sia che la tela viene sempre presentata assimetrica e il materiale che la compone è usato in maniera scomposta, a dimostrazione del fatto di non gradire la perfezione, la monotonia e la quotidianità. |