Attività / Café Philo su destino e libertà
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Attività / Café Philo su destino e libertà PDF Print E-mail
Sunday, 14 October 2012 10:19

Ivana Saccardin, Erica Oppidi e Diego ChilloGiovedì 11 ottobre si è tenuto presso la sede di Handmedia il primo incontro del ciclo "La Medicina del FilosoFARE", un café philo su destino e libertà di scelta. I presenti si sono interrogati su quanto delle nostre vite dipenda da libere scelte e quanto sia invece nelle mani del destino, declinato nelle forme della fatalità, dei condizionamenti sociali, del contesto culturale, delle attitudini personali.

La discussione è stata molto partecipata, ricca e originale, difficile da interrompere al termine del tempo previsto. Non abbiamo di certo esaurito tutti i risvolti di un argomento così ampio, ma gli spunti sono stati notevoli e hanno fornito un bel po' di materiale su cui continuare a pensare.

Per introdurre il tema, abbiamo accolto le provocazioni di due classici della filosofia:

Da Marco Aurelio, Pensieri, Libro V, 8:
Come si dice: «Asclepio ha ordinato al tale di cavalcare, o di lavarsi con l'acqua fredda o di camminare scalzo», così pure si può dire: «la natura universale ha ordinato al tale una malattia o una menomazione o una perdita o simili». Infatti nel primo caso «ha ordinato» significa all'incirca «ha disposto per lui questa cura, in quanto idonea alla sua salute»; e anche nel secondo caso ciò che accade a ciascuno è stato in certo modo disposto in quanto idoneo al suo destino. Così pure diciamo che le cose «avvengono» come gli architetti dicono che le pietre squadrate «convengono», nelle mura o nelle piramidi, perché si adattano l'una all'altra in un determinato assetto. Nell'insieme, infatti, l'armonia è una sola, e come dal complesso di tutti i corpi si realizza un simile corpo - il cosmo -, così dal complesso di tutte le cause si realizza una simile causa: il destino. E anche coloro che sono completamente sprovvisti di istruzione filosofica capiscono di cosa parlo; dicono infatti: «il destino gli ha portato questo». Quindi: questo è stato portato a lui, questo è stato disposto per lui. Allora accettiamo queste prescrizioni come quelle di Asclepio. Anche tra esse ve ne sono molte pesanti, ma noi le accettiamo volentieri nella speranza di ottenere la salute. Considera la compiuta realizzazione di ciò che pare bene alla natura comune come la tua salute. E così accetta di cuore tutto ciò che avviene, anche se ti risulta alquanto aspro, perché conduce là, alla salute del cosmo, al pieno e felice successo di Zeus. Egli, infatti, non avrebbe mai portato questo evento a qualcuno, se questo evento non avesse comportato un vantaggio per l'universo: né una qualsivoglia natura arreca qualcosa che non sia adatto a ciò che è governato da essa. Perciò devi amare quel che ti accade per due ragioni: la prima, perché è per te che doveva avvenire, per te è stato disposto e con te stava in un determinato rapporto, intessuto, indietro nel tempo, con i fili delle cause più antiche; la seconda, perché per colui che governa il tutto anche ciò che tocca singolarmente a ciascuno è fattore che contribuisce alla prosperità, alla compiutezza e, per Zeus, alla sussistenza stessa.


Da Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena, Tomo I, Cap. V, 52:
Il perfetto uomo di mondo sarebbe colui che non si arena mai nelle indecisioni, e non si fa prendere mai dalla fretta eccessiva.Tutto ciò che la gente chiama comunemente destino, è costituito per lo più soltanto dalle sue stupide sciocchezze. Non si potrà quindi mai abbastanza apprezzare il bel passo di Omero, dove si raccomanda la mètis, cioè la saggia riflessione. Anche se le birbonate vengono punite soltanto nell'aldilà, è però vero che le sciocchezze sono già castigate in questo mondo, pur accadendo talvolta che venga usata indulgenza. Non chi si presenta rabbiosamente, ma chi guarda saggiamente, ha un aspetto terrible e pericoloso: senza dubbio il cervello dell'uomo è un'arma più terribile che non l'artiglio del leone.

 

La rassegna continua fino all'8 novembre, con due laboratori di pratica filosofica e un altro café philo sul tema della felicità.

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