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Attività / Café Philo sulla felicità |
Attività Articoli |
Friday, 02 November 2012 00:00 |
Cosa ci serve per essere davvero felici? Dobbiamo cercare in noi o fuori di noi? La felicità è uno scopo individuale o collettivo? Ovvero, la cerchiamo solo per noi o la desideriamo anche per chi abbiamo intorno? Sono alcune delle domande che hanno movimentato il dibattito al secondo Cafè Philo della rassegna “La Medicina del FilosoFARE”, presso la sede di Handmedia a Medicina. Non abbiamo potuto che rispondere per noi, cittadini dell’occidente libero e benestante (oggi un po’ meno), riuniti una sera per il “lusso di filosofare”, cercando di immaginare cosa renderebbe felice chi deve lottare per avere una vita dignitosa, per procurarsi quotidianamente il cibo o per conquistare diritti che noi diamo per scontati. La felicità è un concetto relativo che non dipende solo dal contesto in cui si vive, ma anche dalle proprie esperienze, da quanto accaduto nel corso della storia personale e dai cambiamenti che sono intervenuti. Insomma, non c'è nulla di oggettivo se non il fatto che questa ricerca è comune a tutti, senza esclusioni: qualsiasi obiettivo apparentemente diverso, come ad esempio la verità o il dedicarsi agli altri, è sempre riconducibile a un personale desiderio di felicità. Abbiamo concluso che la felicità vera non è data dal possesso di beni esteriori, ma si raggiunge guardandosi dentro, assecondando la propria natura senza forzarsi a essere altro. E forse anche la ricerca stessa può darci soddisfazione e renderci felici. Per avviare la discussione abbiamo letto questi due testi: da Sergio Bambarén, Lettera a mio figlio sulla felicità Tuo padre,
da Arthur Schopenhauer, L’arte di essere felici
Il ciclo di incontri si conclude l'8 novembre 2012 con un laboratorio sulla coerenza delle proprie opinioni. Leggi il programma completo delle serate
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